giovedì 24 settembre 2009

Su richiesta di allegro CV

Da Franco Profili, ARTE3
Carissimi tanto per non restare troppo tempo disoccupati, abbiamo cominciato già i lavori per il catalogo (...)
NOTIZIE BIOGRAFICHE Vi chiedo di farcele avere possibilmente sotto forma di racconto e non con il freddo e lungo elenco delle mostre da voi fatte.
Quindi data e luogo di nascita, studi ed esperienze fatte, principali
mostre, presenza di proprie opere in collezioni pubbliche o private, e qualsiasi altra notizia (anche strana o particolare), che riteniate utile a rappresentare e raccontare il vostro percorso professionale.


Da grande, volevo fare il filosofo. Dopo la Laurea in Filosofia (Genova '76), ho sempre fatto il tessitore a mano. Però la tessitura è pure un'arte, non è soltanto filosofia... ne ho scritto pure un libro: "L'Essere e il Tessere".
Così ho fatto varie mostre in vere gallerie: di arte contemporanea, oltre che d'arte tessile. Per esempio: a Milano Alberto Schubert, a Genova Unimedia e Caterina Gualco, a Brescia Sincron, a Parigi Grand Palais.
Così mi presentò Bruno Munari: "Guardando uno di questi tessuti appeso al muro, si può ripercorrere l'operazione del tessere e capire lo stato d'animo e il pensiero del tessitore. Cosa volete di più da un tessuto?" Ho poi concepito con Dino Gavina "Firme" e "Video", sempre tessuti a mano. Questo e altro è rintracciabile su Domus, CasaVogue, Interni...
In India ho progettato ed insegnato tessitura d'arte. Ho esposto i miei lavori al Gandhi Museum di Madurai, in Africa al Goethe Institut di Accra, in Belgio alla Triennale dell'Arazzo di Tournai, in Norvegia alla stazione ferroviaria di Moelv, in Toscana, al Giardino di Daniel Spörri.
Qui potreste sedervi sulle mie "Poltrone del Buon Governo" ma con cautela, perché le ho tappezzate con un tessuto a mano in filo spinato. Quest'opera in Inglese è il "Fakirs Meeting Point".
Sempre da Spörri, impiantai "Global Home", tenda indiana alta 6 metri, che poi, tra gli altri posti, arrivò fino in Germania. Quest'era un work in progress o ancor meglio: un "cantiere di arte pubblica". Via via, facevo tessere chi capitava, con stracci, tubi, cavi e oggetti di recupero: cravatte di Assessori, peluche infantili, reggiseno, bandiere e pure peggio.
La tessitura non è affatto difficile perché fa parte della natura umana: ne fa parte esattamente come l'arte. Questa idea forse Fluxus, mi ha portato a coinvolgere nell'arte (della tessitura ma pure in generale) i soggetti più improbabili in situazioni meno accreditate. Così ottenni poco onore di cataloghi però molta evidenza sulle cronache locali... che hanno molti più lettori che Flash Art. Tutto inoltre va su Internet.
Come agri-futurista, mi intrigo con gli artisti popolari. Dopo Maremma, Sri Lanka e India, sono sono stato pure in Africa per imparare la tessitura Kente in un villaggio Ewe. Qui ottenni il primo titolo accademico: "Research Assistant al Blakhud Museum", Ghana. Poi docente di Kente a Firenze, in Fondazione Lisio Arte della Seta e pure al CPA.
Ho documentato online talmente tanta arte tessile africana, da mandare in fallimento un analogo progetto dell'UNESCO. Non sarò perdonato, lo so. Fui pure inviato tra le profughe nel Sahara, per insegnargli tessitura creativa. Ne ricevetti attestati eccellenti... ma poi hanno censurato i miei video su YouTube. Quel lavoro è comunque agli atti delI'ICOC (International Conference of Oriental Carpet) di Istanbul 2007... e online, come al solito.
Infine, forse, mi stabilisco a Porchiano del Monte, in provincia di Terni, dove ho fondato la mia "Facoltà di Tessere" (Faculty of Weaving), con interfaccia virtuale su FaceBook. "Facoltà" universale, più che universitaria, e più situazione che istituzione, all'insegna del solito motto: "Tessere TuTTo, TuTTi e dapperTuTTo"

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