martedì 31 maggio 2011

Tricolore patriottico deviante



6 rari pezzi unici
dedicati a Carlo Pisacane, il martire deviante del Risorgimento Italiano.
IN OFFERTA SPECIALE (leggi in fondo)



Lo Stato dell'Italia compie centocinquant'anni. Generalmente, la penso come Nietzsche: "Lo Stato è il più freddo di tutti i mostri". Noi Italiani in particolare... in quale Stato stiamo e sempre siamo stati! Non nutro d'altra parte, affetti patriottici, eccetto un certo amore viscerale per la Lingua italiana e, in rari casi, per la sua letteratura.



Quell'altro nostro patrimonio artistico mi pare eccessivo più che eccezionale. Per i miei gusti, è troppo aristocratico e (indifferentemente) clericale. Mi rattrista vedere sommi artisti, tutti quanti costretti al servizio di quei parassiti sociali. Chi trasgredisse, faceva la fine del povero Mozart: pieno di debiti e in fossa comune. Questa è la solita Storia dell'Arte... aggiornate i Professori, se potete.



Dall'Arte al Sangue poi, non ho familiari memorie del Risorgimento, fino al momento della Grande Guerra. C'era ancora la croce dei Savoia sul nostro Tricolore ed allora mio nonno, con gli altri ragazzi-soldati, all'urlo di assalto invece che "Avanti!", gridava "Briganti Savoia!". Ho dovuto studiare da me, per capirne l'orrendo perché... non ce l'insegnavano a scuola.



Tralascio l' humor nero dell'impeccabile grafica fascista. Poi, fra tante sbandierate, ho ricordo familiare di altra guerra, detta il "Secondo Risorgimento", cioè la Resistenza. Segretarietta dentro al CLN, mia madre fu costretta a firmare Certificato di Partigianeria a chicchessia, tutti eroi del giorno dopo. Coccarde, nastrini e pensioni o, quanto meno, posti di lavoro... e tutti per la patria, nuovamente. Poi la Storia andò come si sa e non finisce ancora ma chissà.



Ciò nonostante amo il Tricolore, graficamente, perché è più caldo dell'originale, di invenzione francese. Lì c'era il Bianco dei gigli monarchici con il Rosso ed il Blu nello stemma di Parigi. I Giacobini nostrani aggiunsero Giallo a quel Blu, ottenendo così un bellissimo Verde... pur esso invidiatoci, segretamente, dai nostri cari cugini d'oltr-alpe. Non sarà la bandiera più bella del mondo, però il nostro Tricolore si distingue e non sfigura. Si esibisce ai giorni nostri, soprattutto su delizie alimentari e a tornei di pallone. E che male ci sarebbe? Anzi, al contrario, secondo me...




Fu così che lo ho tessuto, dentro a 6 (sei, non più) mie sciarpe in seta e lino: è un filo tricolore di cotone, è un filo patriottico e non più. Stava tutto in un rocchetto di campione del Campolmi, che non lo mise neanche in produzione perché il cotone America dà un effetto povero. E' dunque rarissimo, me lo ha regalato quando mi rifornivo di seta e di lino.
Ora sta tutto dentro alle sei sciarpe, è un filo patriottico deviante, perché il suo tragitto tessile vira in orizzontale dalla sua verticale e viceversa. Si può amare una patria anche così: perversamente, nonviolentemente (scritto tutto attaccato, come insegna il Capitini).

Vedi anche in me stesso: Ordito Deviante
Vedi anche in Africa: il Tessuto del Bugiardo


ordito in Lino, trama in Seta Bourette, ordito deviante in Cotone America
cm 45 x 200 circa
ciascun pezzo 100 Eurini, inclusa spedizione
IN OFFERTA SPECIALE

Si può vedere meglio e scegliere da Flickr



e poi scrivermi a
Signor* aiutate l'arte, grazie.

lunedì 9 maggio 2011

Tappeti Galeotti volano a Firenze


papillon.jpg
Originally uploaded by Luciano Ghersi
Tapeto volante "Papillon Italiano", tessuto a mano unitariamente nella Carcere di Terni.
In mostra a Firenze 20/22 Maggio, con il librino
Tappeti Galeotti, presentato dall'autore il 21 alle 17, con Paolo Massenzi (recuperiamoci!) e Claudio Pedron (Educatore C.C. Sollicciano).

CHI PUO' DARE UNA MANO in tutti i modi per allestire e gestire lo stand di Emporio dell' &conomia carceraria, è pregato di mettersi in contatto con:
paolo @ recuperiamoci.org
o sull'Evento FaceBook:
Emporio &conomia Carceraria - recuperiamoci

grazie mille e speriamo di incontrarci a Firenze, 20/22 Maggio.