venerdì 19 febbraio 2016

nuovo Blog Iacopone


ho aperto un nuovo blog dedicato a esclusivamente a divulgazioni e divagazioni su



mercoledì 3 febbraio 2016

Iacopone Carcerato






Ecco qua: la mia ultima fatica letteraria. Spero che sia proprio l'ultima, perché scrivere fa male alla salute. La fatica è dedicata come sempre, a temi marginali: in questo caso a Carcere, Poesia e Maledizione.
Quanto al Carcere,  giornali e tv invocano spesso "più galera per tutti"... a meno che ci incappino due  Militi che ammazzano dei pescatori indiani. A meno che c'incappi l'onesto cittadino che spara al ladro entrato in casa sua, quando quello si sta già allontanando: la Proprietà è sacra, così com'è la Patria... la vita mica sempre.
La Poesia? Non ce ne serve altra: siamo più che soddisfatti dalla pubblicità, che ci propina quotidianamente i suoi rimati "consigli per gli acquisti"... non abbiamo davvero bisogno di altra poesia.
La Maledizione: oggi basta portare lo smartphone o soltanto i calzini sbagliati per rischiare per essere bannati... o dannati, come si diceva prima. E prima appunto, 700 anni fa, Iacopo Benedetti (Iacopone da Todi) è maledetto dal papa Benedetto Caetani (Bonifacio VIII), cioè scomunicato, oltre che incarcerato per sempre.
Iacopone è un'eminenza incontestata nella Letteratura Italiana ma è di fatto, quasi sconosciuto: è rimasto in questo modo un poeta maledetto. Le antologie scolastiche si limitano a proporre il suo "Compianto della Madonna" (figlio amoroso giglio, figlio bianco e vermiglio...). Sempre ignorate perché imbarazzanti, le invettive contro il papa e la chiesa corrotta. Trascurate perché astruse, le composizioni ascetiche e mistiche. Altri componimenti sarebbero troppo grotteschi e volgari rispetto all'aula e all'aura scolastica... e  comunque, la lingua iacoponica è diventata poco comprensibile.
Perciò umilmente, ho provato a tradurre almeno una poesia di Iacopone nella lingua corrente, con il testo originale a fronte e con qualche mia nota storica e critica. Si tratta della Lauda 53 "De fratre Iacobo quando fuit in carcere" [Cantico de frate  Jacopone e de la sua pregionia .LV.].

Il ricco volumetto di ben venti pagine, pure illustrate, è stampato in 100+3 copie numerate su pregevole carta uso mano da 250 gr. Chi volesse, per 3 Euri lo trova in edicola a Porchiano e spero, pure a Giove in farmacia. Chi non ci arriva, può richiederlo per posta a Luciano Ghersi - piazza III Novembre 7 - 05020 Porchiano Amelia - TR. Occultate nella busta  una banconota da 5 Euri, anche per il lavoro e le spese di spedire. Chi diffida dei postini, si affidi al bonifico:
Bancoposta N°15506512 Ghersi Luciano
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o al Conto Corrente Postale:
CCP. N° 15506512 intestato a Ghersi Luciano, Via Bufalari 17, 05020 Porchiano del Monte
Se volete una copia firmata o dedicata, allora si impone un maggiore "prezzo poetico"... a vostra discrezione.

Grazie