Questo è il mio regalino di Natale: SCARICA IL PDF
Si tratta del testo integrale ed indedito di una intervista-questionario del 1997,
che fu pubblicata e riassunta sulla rivista STILE, oggi STILEarte.
Che significato attribuisce a questo fare arte povera?
In che senso intende che ogni tessuto è un testo e addirittura un archetipo?
Lei rifiuta la cultura metropolitana?
Quali novità per le Sue opere ha trovato nei suoi soggiorni nello Sri Lanka?
Che valore artistico attribuisce al genere artistico del ready-made?
Come interpreta l’affermazione della filosofia indiana che la forma vuota e il vuoto è forma?
In epoca tecnologicamente avanzata, nel tempo della realtà virtuale, qual è per Lei la funzione dell’artista e dell’arte?
Questo è il mio regalino di Natale: SCARICA IL PDF
sabato 18 dicembre 2010
martedì 23 novembre 2010
PlastiKilim, uno striscione.


Titolo: Recuperiamoci.
Tecnica: Kilim.
Ordito: cotone.
Trama: plastica, imballaggi di recupero.
Dimensioni:70 x 400 Cm.
Peso: 2680 Gr.
su ordinazione di
Recuperiamoci
Associazione di Marketing Carcerario
FaceBook Photo Album
Flicker XL Photo Album
mercoledì 10 novembre 2010
BM.MMX BrandaMaglia 2010

BM-MMX l'evoluzione della specie BrandaMaglia
Collezione-evoluzione 2010
Collare-Frontale in 100 Pezzi
Unici Sciarpa-Cuffia in 25 Tube
Porchiano del Monte
14 Novembre · 10:30 - 20:00
per la canonica festa di San Martino, organizzata dalla Confraternita di Santa Cristina.
EventoFB
PHOTO
domenica 7 novembre 2010
martedì 19 ottobre 2010
Tappeti dal Carcere a Firenze



Firenze, 21/24 Ottobre.
La nostra piccola Mostra al 5° Festival della Creatività.
Spazio "Recuperiamoci", le Murate ex-carcere. Via dell'Agnolo,1 - Ghibellina,12.
qui sopra, foto dall'allestimento all'Ecomuseo di Leumann.
Iscriviti a
Gruppo FaceBook "Tappeti dal Carcere"
Può esserci utile
Grazie
venerdì 10 settembre 2010
giovedì 2 settembre 2010
essere e tessere in carere
L'intera collesione dei "tappeti carcerari" verrà presentata a FILO LUNGO FILO, UN NODO SI FARA' Leumann – 24, 25 e 26 settembre 201
Ho avuto la fortuna di entrare nel carcere di Terni come insegnante "free lance" (senza Onlus), per un corso di 30 ore sulla tessitura con il telaio da tappeti orientali. L'officina del carcere ha costruito i telai per i 4 studenti. Io gli ho fornito i pettini, i coltellini turchi e le pregiate strisce di stoffa per cartelle colori, che hanno utilizzato per la trama per i nodi. Vi racconto com'è andata con qualche brano delle mie "lettere al carcere".
!4 febbraio, al Direttore
Forse mi piacerebbe impiantare un Corso-Laboratorio di tessitura a mano con i Detenuti. Con il duplice obiettivo di offrirgli un'attività manuale e creativa e di produrre tappeti artistici utilizzando recuperi tessili. Il tappeto popolare annodato con gli stracci di recupero è già un pregiato oggetto di "Arte Tribale". Cioè si può anche vendere, con opportuno e solidale marketing.
14 Aprile, alle Persone detenute
Adesso abito vicino a Terni, ho sentito di questo Vostro carcere e ho parlato al Direttore. Lui dice che, se a qualcuno interessa, potremmo aprire un laboratorio di tessitura, con i telai a mano, per farci tappeti e altre cose del genere. Può essere un lavoro entusiasmante, se uno ci è portato. Naturalmente, potremo anche venderlo, così Voi ci guadagnate qualche soldo. Se tutti quanti ci impegniamo sul serio, potremo già fare una mostra per Natale e anche farci conoscere su Internet.. Poi c'è tante altre cose da spiegare, che Vi posso spiegare di persona.
13 Agosto, al Responsabile Area Educativa
L'atmosfera nel Laboratorio di Tessitura è decisamente empatica. Oggi abbiamo completato l'ordito in tutti i telai, sicché tutti i corsisti sono entrati nella fase creativa del loro tappeto con grande interesse e concentrazione. Ciascuno a suo modo sta scoprendo (o recuperando) la propria "facoltà di tessere"... che è universale più che universitaria.

L'atmosfera del Laboratorio è sempre attivissima ed empatica, ora si canterella pure sul lavoro. Ho fatto concludere i primi tappetini di prova ed iniziare di seguito un secondo pezzo, con l'obiettivo di realizzare un tappeto per il piano dello sgabello in dotazione alle Stanze dell'Istituto. Per ottenere le giuste dimensioni, si dovrà realizzare pure un terzo pezzo e poi cucirlo accostandolo al secondo.
Ho permesso invece a F. di proseguire il suo primo lavoro perché lui desidera non interrompere una sua personale intenzione compositiva a disegno simmetrico. Anche se il detenuto non può mai dettare legge, ritengo l'eccezione necessaria per assecondare e per stimolare le autonome scelte creative. Inoltre F., essendo Africano, è indubbiamente il più colto in classe rispetto al tessile artigianale. Purtroppo F. ha una grave disabilità alla mano destra. Per questo gli ho insegnato ad eseguire i nodi all'incontrario con la mano sinistra.
Nella classe, nessuno più chiede suggerimenti su composizione, disegno e colori. Mi chiedono aiuto soltanto se incontrano ostacoli tecnici. Ritengo che ciascuno debba scoprire e recuperare la propria facoltà di tessere, piuttosto che adeguarsi a una direttiva. Naturalmente vigono infinite norme e precisi protocolli operativi per fare il lavoro "a regola d'arte", però è meglio scoprirle da sé, una alla volta, constatando il risultato dei propri errori, quando emerge dal tappeto. Perché "il telaio ha una logica implacabile"... questo mi fu trasmesso dal mio Maestro.
24 agosto, al Direttore
Io credo nel futuro di questa attività di tessitura, che è pure fortemente richiesta dagli stessi Corsisti, che si sono appassionati al lavoro da autentici artisti. Io sono pienamente soddisfatto del loro impegno e dei risultati che hanno ottenuto nel breve tempo a disposizione. Resto dunque volentieri disponibile per sviluppare questa attività.
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