nel presepe agri-futurista
Cammina sui trampoli, la Stella Cometa nel presepe di Porchiano del Monte, in Umbria. Probabilmente, è la prima stella vivente nella storia dei presepi viventi: è la clown Francesca Zannier, in arte Rosy. Francesca, detta Rosy o Ziska, è di origine friulana ma ha deciso di vivere nel borgo medievale di Porchiano come vari altri artisti (tra cui, mi si consenta, il sottoscritto).
Certamente Porchiano esercita un fascino psico-geografico, e non solo sugli artisti. Infatti il paese ha una pianta circolare, come le utopiche città ideali, ed è cinto dalle mura turrite della "Piccola Muraglia Porchianese". Però il borgo non è piatto, come le piatte utopie del potere: si struttura in gironi sovrapposti, come il Purgatorio dantesco, attorno al cocuzzolo di una collina che sovrasta la piana del Tevere.
Perciò dalla collina, nell'inverno, tutto il paese emerge come un isola, sul gran mare delle nebbie a fondovalle. D'estate invece, il paese si rinfresca alle brezze, sempre spiranti sopra l'afa della piana... ma questi sono dettagli turistici, come il fatto che Porchiano dista 10 chilometri appena dal casello autostradale di Attigliano sulla A1. Ma torniamo alla Piccola Muraglia Porchianese che, da secoli, ha dismesso l'originario scopo militare. Dopo i massacri del basso Medio Evo, la muraglia si abbassa per riciclarsi come passeggiata, molto pacifica e molto panoramica. Nel residuo parapetto delle mura, sono intagliati appositi sedili, per favorite le soste e per aggregare gli anziani vaganti con le loro badanti, a seconda delle ombre e dei venti.
Girando in tondo per questa ZUC (Zona Urbana Contemplativa), si fa un giro completo di orizzonte, a perdita d'occhio su mille colline, ornate di borghi e castelli, fino ai lontani monti dell'Abruzzo.
D'altro fianco, si possono ammirare, e criticare con certa competenza, tutti i fiori e gli ortaggi nei giardini che scandiscono la cinta dall'interno. E con le critiche, scoccano proverbi: sapienza popolare che resiste all'agri-tecnica.
Nei gironi inferiori, Porchiano ha inoltre un parco, che gli donò l'anarchico Mattia, antifascista esule negli Stati Uniti. Al parco, si cena e si balla per tutta l'estate, grazie all'impegno, tutto volontario, degli anziani e dei giovani paesani che, avranno pure i piercing ma si danno assai fare.
Poi vige ancora, a Porchiano, la proprietà collettiva dei boschi, con diritto di legnatico per ogni cittadino. E allora, si decide in assemblea quale parte di bosco può tagliare ciascuno. Si fa girare un bossolo coi numeri. Può toccarti la meglio, oppure la macchia peggiore, ma non conviene tagliarla da soli. Così anche il taglio della legna, sarà un occasione per lavorare in solidarietà. VIDEO
Insomma: tra urbanistica utopica e sapienza agricola, tra parco anarchico e boschi comunistici, non c'è da stupirsi se oggi Porchiano abbia introdotto un clown nel presepe, e con il ruolo primario di stella: una stella cometa sui trampoli, guida al bambino nato nella stalla di questo presepe agri-futurista.
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