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lunedì 21 aprile 2014
La firma di Mattia 2
A grande richiesta ho fatto un'altra firma anche nel bar, così la vedrà il popolo e non soltanto i cuochi.
Il video è di Gemma di Domenico.
bbb
venerdì 14 marzo 2014
la firma di Mattia
1°. Per la fiducia dimostrata e me stesso, che sono un
immigrato Prochianese da appena 7 anni, non ricco o importante ma povero e
artista.
2°. Per l'onore affidatomi di celebrare Mattia Giurelli,
che non ebbi la fortuna di conoscere da vivo ma che stimo ed venero egualmente
come un vecchio zio carissimo. Da assoluto dilettante, già raccolsi e misi in
rete le "Storie di Mattia", così
quali sono narrate alla buona in Porchiano... suscitando e lo spregio e lo
sdegno di certi storici professionali. Misi anche in rete la sua "Libreria Libertaria", cioè tutte le istruttive e
curiose copertine dei libri di Mattia. Quei libri che oggi si riducono in
muffa... facciamone qualcosa (io ci sto). Mi ero inventato pure una rassegna di
artisti e non artisti nel Parco, intitolata ArteMattia,
con lo Stato dell'Arte a Porchiano del Monte (SDAP). Ho messo pure in rete un
po' di video, girati alla buona su celebrazioni, come "Il brindisi a Mattia" e "MG an italian anarchist".
3° mio punto di onore: il muro decorato per Mattia non
sta in chiesa, in palazzo o in museo ma è invece pertinente ad un'umile cucina,
sebbene tutta nuova e che si inaugura il Primo Maggio prossimo, proprio laddove
il popolo cucina per il popolo festante... scusate la retorica. Ciò mi onora
sommamente come artista, perché "Quando
ogni arte dà lume più fioco / risplende nobile l'arte del cuoco. (Daniel
Spoerri)"
e quando "Giulio Cesare conquistò le
Gallie / chi cucinò la cena della vittoria?" (Bertholt Brecht).
Ma come celebrare Mattia sopra quel muro? Come artista o
tessitore ho una certa esperienza di firme: ho tessuto molti arazzi o tappeti
ingrandendo gli autografi più celebri: da Rembrandt a Napoleone. Così ho cercato una firma di Mattia, per riprodurla in
grande sul muro alla Casetta. Ho cercato e ricercato ma ho trovato un suo
autografo soltanto nel libro di Romildo. E' un
tesserino di Pompiere Volontario in Difesa Antiaerea. Lì vi si attesta che
Giurelli è maschio, alto 5 piedi e mezzo, pesa 130 libbre, occhi azzurri e
capelli castani... che però non si firma Mattia, qui si firma invece
"Matthew" all'americana. Ripetiamo che Mattia è stato un'emigrante, così
come proprio oggi, lo sarebbero altrettanti disgraziati e che noi, Italiani di
oggi o diciamo Europei, potremmo disprezzare o magari sospettare di delitti
abominevoli. Per lo meno stentiamo a chiamarli con il loro nome proprio: troppo
strano e impronunziabile ci pare questo nome. E così fu per Mattia, che si
firmava Matthew, per darsi un più normale nome americano.
Tornando al mio lavoro, ho ingrandito al computer quella
firma di Mattia (Matthew) e l'ho incollata al muro della Casetta. Poi ci ho
colorato intorno coi pastelli industriali, che sarebbero una specie di
gessetti. Alla fine, ho staccato dal muro la maschera della scrittura.
L'effetto che risulta è quasi di un graffito con le bombolette spray. Però
questo effetto è ottenuto con velocità bassissima di esecuzione: ciascun segno
è la taccia di un gesto, così come si dovrebbe fare e guardare. Tutta la firma
è formalmente autentica, eccetto quel puntino sulla i che sta in fondo a
Giurelli, che mi sono permesso di trasformarlo nella A cerchiata, che è simbolo
dell'Anarchia... tanto per mettere i puntini sulle i.
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